domenica 4 ottobre 2015

Siamo stelle che illuminano gli altri

Ognuno di noi è protagonista della sua storia. Essa lo segna e lo modella secondo i fatti che sono stati vissuti. Una cosa però è certa ! anche se ci sembra di vivere delle esperienze simili ad altri, di fatto ciò che abbiamo vissuto prima dell'evento ci rende univoci. Noi, quindi, siamo il centro dell'universo e gli altri sono nostri simili mai uguali.
Prendiamo ad esempio l'amore. Possiamo amare lo stesso ragazzo che ha amato prima la nostra amica, avere con lei molte similitudini  e uguali gusti oltre la stessa età ma, il nostro approccio e la nostra espressione del sentimento per lo stesso individuo è diversa.
Questo perché il modo di amare qualcuno non ce lo insegna l'età, ne l'amica o il ragazzo ma il nostro ingresso alla vita. Quindi rapporto madre e figlio e il tipo di affetto che abbiamo ricevuto fino a sei anni d'età. L'educazione alla vita, al rispetto e all'onorabilità vengono costruiti in questo periodo.
I Se penso a me in senso affettivo, ricordando il mio ieri, penso che ad amare mi ha insegnato il nonno.  il padre di mia madre. Egli ha avuto un ruolo fondamentale nel mio esprimere l'amore considerandolo dono. Il nonno era per me una persona che ogni mattina suonava il campanello di casa, per portarmi un biberon di latte appena munto.
Io lo aspettavo dentro al mio girello rosso e avevo imparato il tempo del suo arrivo. Sentivo il rumore delle ruote e l'apertura della portiera dell'auto che sbatteva per richiudersi.  Poi nonno faceva il suo ingresso  a casa. Dava la bottiglia di latte a mia madre mentre io seguivo attentamente con lo sguardo ogni rito ormai giornaliero.  Mamma scaldava il latte mentre i nonni si accomodavano   seduti  vicino al tavolo del soggiorno.
Non ero consapevole di chi fossero quelle due  persone ma, avevo individuato che l'uomo con i baffi aveva il mio latte e me lo portava. Ottenuta la bottiglia, bevevo soddisfatta l'atteso premio . Finita la bottiglia m spingevo dando dei leggeri colpi con i reni e giravo intorno al tavolo per scrutare i nonni.
Essi parlavano a voce bassa e confidenziale con mia madre dicendo cose a me incomprensibili.
Così ho conosciuto il mio primo amore. Atteso ogni giorno ed osservato ridendo. Da nonno ho imparato l'affettività fatta di sguardi complici e attesa.
Da quel giorno il mio amore ho imparato a guardarlo a distanza rispondendo ad un sorriso complice. Dopo anni,  un giovane senza baffi e non più in dono il latte caldo che sazia, ma amore che nutre e crea vita che ci rinnova.
Questo è un esempio che dimostra la verità del mio contenuto e credo che ognuno di voi se ci pensa, ha un aneddoto che può spiegare il perché dei suoi comportamenti e il suo modo di vivere il mondo che ci attornia. Il modo di approcciarci verso le attività seguono le stesse regole. Il tutto caratterizza la nostra personalità. Chi siamo dunque? Persone che prese nell'insieme siamo cittadini che votano e pagano le tasse ma, prese singolarmente siamo stelle. Brilliamo sempre e i nostri raggi attraversano gli altri illuminandoli. Il donarci senza comprenderlo ci rende meravigliosi.
 

1 commento:

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