lunedì 15 dicembre 2014

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Tutti i cittadini hanno il diritto di candidarsi o venire scelti come papabili per meriti di onore , rispetto e fedeltà verso la Nazione. Io stessa potrei esserlo oppure il mio vicino. Il più papabile per questa carica è il presidente del senato.
Il Presidente ha una carica istituzionale di pregio perché ci rappresenta come un sindaco di una città. Egli è il primo cittadino d'Italia. Io non voglio che questa carica la ricopra un politico ma una persona presa dal popolo meritevole di stima. Ci sono molti artisti e scienziati o uomini che hanno dato sostegno al prossimo che possono ambire al posto. Io avrei due nomi eccellenti. Per il primo so di fare un torto alla scienza perché lo portiamo via al suo lavoro ed è un medico che si chiede se esiste Dio veramente. Oggi gli vorrei dire c'è un'Italia che vuole essere rappresentata e ti stima, Umberto Veronesi. Personalmente mi sentirei fiera di essere rappresentata da questa persona. Un altro potrebbe essere lo stesso Berlusconi perché ha come merito di avere difeso con le unghie e con i denti la sedia per 20 anni. Non è cosa da poco fronteggiare alcuni attori dell'altro schieramento. Poi la lista si fa lunga. A noi non sembra ma l'Italia ha altri personaggi che vale la pena prendere in considerazione. In mancanza di partigiani il posto non è politico ma morale.

 
 

L'OPINIONE DI FRANCESCA a proposito della nomina di Presidente della Repubblica

L'OPINIONE DI FRANCESCA
A proposito della nomina di Presidente della Repubblica
(non è una carica veramente politica ma morale )
...
Tutti i cittadini hanno il diritto di candidarsi o venire scelti come papabili per meriti di onore , rispetto e fedeltà verso la Nazione. Io stessa potrei esserlo oppure il mio vicino.
Il Presidente ha una carica istituzionale di pregio perché ci rappresenta come un sindaco di una città. Egli è il primo cittadino d'Italia. Io non voglio che questa carica la ricopra un politico ma una persona presa dal popolo meritevole di stima. Ci sono molti artisti e scienziati o uomini che hanno dato sostegno al prossimo che possono ambire al posto. Io avrei due nomi eccellenti. Per il primo so di fare un torto alla scienza perché lo portiamo via al suo lavoro ed è un medico che si chiede se esiste Dio veramente. Oggi gli vorrei dire c'è un'Italia che vuole essere rappresentata e ti stima, Umberto Veronesi. Personalmente mi sentirei fiera di essere rappresentata da questa persona. Un altro potrebbe essere lo stesso Berlusconi perché ha come merito di avere difeso con le unghie e con i denti la sedia per 20 anni. Non è cosa da poco fronteggiare alcuni attori dell'altro schieramento. Poi la lista si fa lunga. A noi non sembra ma l'Italia ha altri personaggi che vale la pena prendere in considerazione. In mancanza di partigiani il posto non è politico ma morale.

venerdì 12 dicembre 2014

La mia teoria sul cancro

Il cancro è un male particolare. Si chiama così perchè non c'è solo il paziente che si ammala ma tutti gli attori che hanno un rapporto con lui.
Il cancro è il nucleo di noi che esce fuori in ogni suo aspetto.
Mentre la persona fa di tutto per resistere alla malattia perchè è questo che gli viene ordinato dal sistema, gli altrii dopo una solidarietà iniziale se pur breve cambiano comportmento. Iniziano i tradimenti. Le omissioni. Le scommesse sulla vita del malcapitato, l'estromissione da eventi dove prima veniva invitato e i furti. Il paziente lo avverte e dopo una prima non accettazione di ciò che vive capisce che la società lo tradisce e di contro si scherma.
Molti di noi sono abituati a cercare di portare a casa il più possibile anche rubacchiando. Davanti ad un malato terminale ci comportiamo esaltando questa nostra natura. Sentiamo l'esigenza di rapinarlo e lo crediamo giusto.
I diritti sono morti. Si diventa persone di serie B. Io ho pensato ai saccheggi di guerra da parte di quelli che arrivano quando è terminato un conflitto.
Colui che fa fatica ad avere un rapporto umano con un suo pari se non ha un interesse fugge davanti ad un amico canceroso. Lo stato gli volta le spalle.
Si diventa appestati non dichiarati.
A casa il paziente cambia. Perde i capelli non è più lo stesso e cerca di rendersi utile occupando gli spazi della moglie. Non è semplice. Bisogna mantenere i nervi saldi se no si cede. Le frustrazioni che il mondo esterno pone all'ammalato anche inconsapevolmente, le sconta la moglie.
L'unica che si nutre di speranza e sopporta i cambiamenti. A casa il marito è un estraneo. Lei non lo riconosce perchè la modifica causata dal male è evidente e sostanziale. Se è stata innamorata è capace di grandi slanci, di generosità e solidarietà umana. Con il suo essere presente gli da l'unica forza per andare avanti e mangiare pane e speranza.
I medici fanno il loro dovere e si mostrano complici con le loro cure ma nessuno ha interesse di fargli ottenere i soldi dallo stato. Inizia la burocrazia.  I dinieghi alla richiesta di mettere le firme di competenza e le omissioni di quanto spettante veramente.
Si muore quando anche chi ci è accanto cede e perde la speranza e non gioisce più per i progressi. Quando si rimane soli a credere che la vita vale la pena di conquistarla. Si fraintende e ci si sente il peso di tutti. Allora come reazione si può avere un momento aggressivo. La stessa sberla che si da a chi ti fa una promessa sincera  e ti tradisce perchè sposa un'altra. In quel momento il malato perde la voglia di esserci e muore cercando le persone che ha amato di più per dirgli addio. In verità nel momento del decesso l'uomo è solo.  Vestito unicamente dell'amore di Dio.
Il cancro siamo noi. E' una prova grande che l'altissimo ci da. Ogni persona si costruisce un ruolo e per quello verrà giudicato.
E' molto di più di una malattia è il modo più semplice di capirsi veramente e misurare il nostro potenziale negativo o positivo. Un momento estremo della società che continua gli effetti anche dopo con la famiglia superstite. Se essa  si potesse incendiare con tutto l'appartamento o seppellirli con il defunto molti lo farebbero.
Vita Francesca Genna

L'OPINIONE DI FRANCESCA A PROPOSITO DELLO SCIOPERO SOCIALE

Oggi siamo stati uniti per un interesse comune, il diritto di vivere con dignità. Di proposito fra i video che ho postato ne ho inserito uno di Landini girato nel 2011 perché ancora oggi lo considero attuale. Ci sono parole, storie e bisogni che sono universali e vanno oltre i giochi di potere, i soprusi e gli interessi individuali. Io l'ho capito sulla mia pelle all'alba dei cinquant'anni. Mi ha ferito la risposta di Napolitano ad una Italia che non fa che chiedergli i diritti inviolabili. Forse non ha capito cosa sta accadendo nelle nostre case. Non conosce la disperazione di tanti fra noi che non sanno che tetto avranno domani e come vivranno. Non sa che la costituzione non è solo di pochi ma appartiene a Tutti. L'hanno conquistata i nostri padri anche morendo. Abbiamo il monumento al milite ignoto e intere colonne di nomi di martiri della libertà che ce lo ricordano. Peccato per noi e pure per lui che mi ha tradito nel pensiero. L'Italia è nostra e il diritto di vivere con dignità acquisito.
Dal governo mi aspetto un cambio di rotta. Una grande riflessione su ciò che sta accadendo e una presa di posizione concreta. Come il buon padre di famiglia ha l'obbligo di garantirci le promesse sbandierate per il voto. Lo abbiamo chiesto e continuiamo a farlo. Non molliamo! resistiamo fino a raggiungere il nostro intento che non è impossibile perché cambiare si può e le idee ci sono. Siamo fortissimi e vinceremo. Io non voglio l'attuazione delle nuove riforme perché ci penalizzano. Mussolini ha voluto creare per noi lo statuto dei lavoratori documento importante che ci tutela. dobbiamo difenderlo da ogni governo per la salvaguardia della nostra vita lavorativa. Dobbiamo chiedere a gran voce, in qualità di titolari di sovranità popolare, di cambiare il verso di chi ci da il lavoro. Sono loro i super favoriti. Sapete ho guardato negli occhi l'uomo che dopo 25 anni di lavoro impegnativo e mal pagato mi ha messo alla porta. Avevo l'intenzione di chiedergli il suo onorario per farmi questo male. Non l'ho fatto. Ho avuto schifo e pietà di lui e dei suoi mezzucci. L'ho trovato povero con duecento mila euro in tasca. La sua risata oscena. E' venuto dopo di me senza fare la gavetta e nel suo privilegio mi ha tradito nella morale . Molti di noi hanno vissuto questa esperienza ingiusta .
Io sono andata in Duomo anche per loro e per chi non ha la possibilità di vivere la mia esperienza perché anche se ha dei diritti, una opportunità di esserci non l'ha mai avuta. Napolitano non conosce molte nostre verità. I padroni non hanno mai avuto fame o desiderato un bene primario. Per questo quando fanno le leggi guardano dall'alto verso l'alto e non ci vedono.
Mi auguro che il 2015 anno della famiglia, ci porti un vento veramente nuovo. Noi che ai governanti piaccia o non piaccia esistiamo e abbiamo i figli da crescere e dei sogni da accarezzare.
Vita Francesca Genna

mercoledì 10 dicembre 2014

IO non voglio modificare i social



NON E' GOOGLE CHE VIOLA LA PRIVACY.



Ho tentato sempre di scrivere. Volevo raccontare ai ragazzi avventure del genere di Salgari ed ho scritto la quinta nave.  Mi è stata rubata la bozza allora ho scritto la grande muraglia. Sempre un racconto a sfondo storico e leggendario che aveva la pretesa di avvicinare l'oriente con l'occidente. Rubata la bozza. Ho scritto il grigio la storia di un criceto in collaborazione con mia figlia. Rubato. Avevo già perso grazie all'anti .virus scaduto Calogero Mortini assicuratore e lettere a mio padre.  Sono stati rubati anche i dati personali di mio marito che si è ammalato, nome del medico, farmaci prescritti, esami, patologia in atto. Pc di casa mia fuori uso prima in condivisione con la formazione del mio posto di lavoro ora è con il disco C bloccato. Sono andata all'ufficio del personale. L'ho detto a Lelio Viverit e mi ha risposto:
"Si può riformattare."

 Ora questo individuo, insieme ad altri mi chiedono i danni per violazione della dignità. Bella parola. Se oggi io scrivo e sono uno scrittore con uno share che arriva a toccare 60 mila lettori al minuto non lo devo a queste persone ma a Zuckemberg e al motore di ricerca Google che ha permesso di farmi conoscere anche attraverso vari siti anche istituzionali usando soprannomi.  Davanti allo spergiuro e alla calunnia mi sono ritrovata nel confronto con gli altri. Una libertà che deve essere difesa. Io per queste persone non ho diritto di esserci . Con i social mi sono difesa e anche per mezzo di  uno psichiatra che ha smentito la loro tesi: depressione, delirio, eroticomania.   Io non ho turbe psiche né depressione.  Sono un leader.
Per questo a nome di chi ha pianto o piange perché la calunnia lo ha colto e maledetto, chiedo di annullare le disposizioni che vogliono prendere in merito alla libertà di comunicazione. Diritto universale dell'uomo. Non lasciamo che chi comanda ci derubi di tutto. Noi ci siamo e dobbiamo confrontarci. Siamo tanti e per questo forti.  


 Se sarà il caso vi chiedo di mettere in ogni profilo: Io non voglio staccarmi dal motore di ricerca. Sono felice di usare i social. 
Grazie
Vita Francesca Genna
Scrittore

domenica 7 dicembre 2014

La pace è silenzio poi nulla


La pace è  silenzio poi, nulla.
Il buio non spaventa
pone domande.

Il mondo visto dall'alto
ha occhi estranei.
I miei. 

Luce illumini il mio sguardo e lo apri .
Ora comprendo.
Tempo sei lento.

La vita è suono.
Corde intonate per  note
che giungono dalla terra.

Vivere due volte non ci fa sentire soli ma
 diversi da ieri.

Potrei morire oggi desiderando i tuoi baci

Potrei morire oggi
desiderando  i tuoi baci per l'eternità .

Le tue labbra  sulle mie
 l'infinito di noi.

Un sogno che si perde nello spazio 
nei destini che non si intrecciano più.

Devo dirti addio è morire un po'.
Credere che il mondo non finisca dopo te.

Il mio dramma segreto  da cui fuggo.



7 dicembre 2011 

Sono sopravvissuta

Sono sopravvissuta all’emozione di sentire la tua voce
ripetere più volte il mio nome.
Dolce inganno d’ amore infinito il tuo ultimo respiro.
Vita che si perde nella morte e poi risorge.
Vita Francesca Genna
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Le favole

Le favole sono le vite che infrangono le regole.
Le labbra che si incontrano in carezze che
 si vivono e non si replicano.
Gli addii che non ti lasciano in ricordi che
 non muoiono ma si confondono.

Vita Francesca Genna

La sapienza ha risvegliato la mia anima

La sapienza ha risvegliato
la mia anima falsamente sopita.
Ho aperto gli occhi all’esistere eppure, c’ero.

Non conosco il nome dell’angelo che mi ha condotto qui.
Mani amiche hanno accarezzato la mia vita.

Non un grazie, solo ciao.
Il mio nome nei suoi ricordi.
I suoi occhi nei miei.

Vita Francesca Genna