lunedì 15 dicembre 2014

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Tutti i cittadini hanno il diritto di candidarsi o venire scelti come papabili per meriti di onore , rispetto e fedeltà verso la Nazione. Io stessa potrei esserlo oppure il mio vicino. Il più papabile per questa carica è il presidente del senato.
Il Presidente ha una carica istituzionale di pregio perché ci rappresenta come un sindaco di una città. Egli è il primo cittadino d'Italia. Io non voglio che questa carica la ricopra un politico ma una persona presa dal popolo meritevole di stima. Ci sono molti artisti e scienziati o uomini che hanno dato sostegno al prossimo che possono ambire al posto. Io avrei due nomi eccellenti. Per il primo so di fare un torto alla scienza perché lo portiamo via al suo lavoro ed è un medico che si chiede se esiste Dio veramente. Oggi gli vorrei dire c'è un'Italia che vuole essere rappresentata e ti stima, Umberto Veronesi. Personalmente mi sentirei fiera di essere rappresentata da questa persona. Un altro potrebbe essere lo stesso Berlusconi perché ha come merito di avere difeso con le unghie e con i denti la sedia per 20 anni. Non è cosa da poco fronteggiare alcuni attori dell'altro schieramento. Poi la lista si fa lunga. A noi non sembra ma l'Italia ha altri personaggi che vale la pena prendere in considerazione. In mancanza di partigiani il posto non è politico ma morale.

 
 

L'OPINIONE DI FRANCESCA a proposito della nomina di Presidente della Repubblica

L'OPINIONE DI FRANCESCA
A proposito della nomina di Presidente della Repubblica
(non è una carica veramente politica ma morale )
...
Tutti i cittadini hanno il diritto di candidarsi o venire scelti come papabili per meriti di onore , rispetto e fedeltà verso la Nazione. Io stessa potrei esserlo oppure il mio vicino.
Il Presidente ha una carica istituzionale di pregio perché ci rappresenta come un sindaco di una città. Egli è il primo cittadino d'Italia. Io non voglio che questa carica la ricopra un politico ma una persona presa dal popolo meritevole di stima. Ci sono molti artisti e scienziati o uomini che hanno dato sostegno al prossimo che possono ambire al posto. Io avrei due nomi eccellenti. Per il primo so di fare un torto alla scienza perché lo portiamo via al suo lavoro ed è un medico che si chiede se esiste Dio veramente. Oggi gli vorrei dire c'è un'Italia che vuole essere rappresentata e ti stima, Umberto Veronesi. Personalmente mi sentirei fiera di essere rappresentata da questa persona. Un altro potrebbe essere lo stesso Berlusconi perché ha come merito di avere difeso con le unghie e con i denti la sedia per 20 anni. Non è cosa da poco fronteggiare alcuni attori dell'altro schieramento. Poi la lista si fa lunga. A noi non sembra ma l'Italia ha altri personaggi che vale la pena prendere in considerazione. In mancanza di partigiani il posto non è politico ma morale.

venerdì 12 dicembre 2014

La mia teoria sul cancro

Il cancro è un male particolare. Si chiama così perchè non c'è solo il paziente che si ammala ma tutti gli attori che hanno un rapporto con lui.
Il cancro è il nucleo di noi che esce fuori in ogni suo aspetto.
Mentre la persona fa di tutto per resistere alla malattia perchè è questo che gli viene ordinato dal sistema, gli altrii dopo una solidarietà iniziale se pur breve cambiano comportmento. Iniziano i tradimenti. Le omissioni. Le scommesse sulla vita del malcapitato, l'estromissione da eventi dove prima veniva invitato e i furti. Il paziente lo avverte e dopo una prima non accettazione di ciò che vive capisce che la società lo tradisce e di contro si scherma.
Molti di noi sono abituati a cercare di portare a casa il più possibile anche rubacchiando. Davanti ad un malato terminale ci comportiamo esaltando questa nostra natura. Sentiamo l'esigenza di rapinarlo e lo crediamo giusto.
I diritti sono morti. Si diventa persone di serie B. Io ho pensato ai saccheggi di guerra da parte di quelli che arrivano quando è terminato un conflitto.
Colui che fa fatica ad avere un rapporto umano con un suo pari se non ha un interesse fugge davanti ad un amico canceroso. Lo stato gli volta le spalle.
Si diventa appestati non dichiarati.
A casa il paziente cambia. Perde i capelli non è più lo stesso e cerca di rendersi utile occupando gli spazi della moglie. Non è semplice. Bisogna mantenere i nervi saldi se no si cede. Le frustrazioni che il mondo esterno pone all'ammalato anche inconsapevolmente, le sconta la moglie.
L'unica che si nutre di speranza e sopporta i cambiamenti. A casa il marito è un estraneo. Lei non lo riconosce perchè la modifica causata dal male è evidente e sostanziale. Se è stata innamorata è capace di grandi slanci, di generosità e solidarietà umana. Con il suo essere presente gli da l'unica forza per andare avanti e mangiare pane e speranza.
I medici fanno il loro dovere e si mostrano complici con le loro cure ma nessuno ha interesse di fargli ottenere i soldi dallo stato. Inizia la burocrazia.  I dinieghi alla richiesta di mettere le firme di competenza e le omissioni di quanto spettante veramente.
Si muore quando anche chi ci è accanto cede e perde la speranza e non gioisce più per i progressi. Quando si rimane soli a credere che la vita vale la pena di conquistarla. Si fraintende e ci si sente il peso di tutti. Allora come reazione si può avere un momento aggressivo. La stessa sberla che si da a chi ti fa una promessa sincera  e ti tradisce perchè sposa un'altra. In quel momento il malato perde la voglia di esserci e muore cercando le persone che ha amato di più per dirgli addio. In verità nel momento del decesso l'uomo è solo.  Vestito unicamente dell'amore di Dio.
Il cancro siamo noi. E' una prova grande che l'altissimo ci da. Ogni persona si costruisce un ruolo e per quello verrà giudicato.
E' molto di più di una malattia è il modo più semplice di capirsi veramente e misurare il nostro potenziale negativo o positivo. Un momento estremo della società che continua gli effetti anche dopo con la famiglia superstite. Se essa  si potesse incendiare con tutto l'appartamento o seppellirli con il defunto molti lo farebbero.
Vita Francesca Genna

L'OPINIONE DI FRANCESCA A PROPOSITO DELLO SCIOPERO SOCIALE

Oggi siamo stati uniti per un interesse comune, il diritto di vivere con dignità. Di proposito fra i video che ho postato ne ho inserito uno di Landini girato nel 2011 perché ancora oggi lo considero attuale. Ci sono parole, storie e bisogni che sono universali e vanno oltre i giochi di potere, i soprusi e gli interessi individuali. Io l'ho capito sulla mia pelle all'alba dei cinquant'anni. Mi ha ferito la risposta di Napolitano ad una Italia che non fa che chiedergli i diritti inviolabili. Forse non ha capito cosa sta accadendo nelle nostre case. Non conosce la disperazione di tanti fra noi che non sanno che tetto avranno domani e come vivranno. Non sa che la costituzione non è solo di pochi ma appartiene a Tutti. L'hanno conquistata i nostri padri anche morendo. Abbiamo il monumento al milite ignoto e intere colonne di nomi di martiri della libertà che ce lo ricordano. Peccato per noi e pure per lui che mi ha tradito nel pensiero. L'Italia è nostra e il diritto di vivere con dignità acquisito.
Dal governo mi aspetto un cambio di rotta. Una grande riflessione su ciò che sta accadendo e una presa di posizione concreta. Come il buon padre di famiglia ha l'obbligo di garantirci le promesse sbandierate per il voto. Lo abbiamo chiesto e continuiamo a farlo. Non molliamo! resistiamo fino a raggiungere il nostro intento che non è impossibile perché cambiare si può e le idee ci sono. Siamo fortissimi e vinceremo. Io non voglio l'attuazione delle nuove riforme perché ci penalizzano. Mussolini ha voluto creare per noi lo statuto dei lavoratori documento importante che ci tutela. dobbiamo difenderlo da ogni governo per la salvaguardia della nostra vita lavorativa. Dobbiamo chiedere a gran voce, in qualità di titolari di sovranità popolare, di cambiare il verso di chi ci da il lavoro. Sono loro i super favoriti. Sapete ho guardato negli occhi l'uomo che dopo 25 anni di lavoro impegnativo e mal pagato mi ha messo alla porta. Avevo l'intenzione di chiedergli il suo onorario per farmi questo male. Non l'ho fatto. Ho avuto schifo e pietà di lui e dei suoi mezzucci. L'ho trovato povero con duecento mila euro in tasca. La sua risata oscena. E' venuto dopo di me senza fare la gavetta e nel suo privilegio mi ha tradito nella morale . Molti di noi hanno vissuto questa esperienza ingiusta .
Io sono andata in Duomo anche per loro e per chi non ha la possibilità di vivere la mia esperienza perché anche se ha dei diritti, una opportunità di esserci non l'ha mai avuta. Napolitano non conosce molte nostre verità. I padroni non hanno mai avuto fame o desiderato un bene primario. Per questo quando fanno le leggi guardano dall'alto verso l'alto e non ci vedono.
Mi auguro che il 2015 anno della famiglia, ci porti un vento veramente nuovo. Noi che ai governanti piaccia o non piaccia esistiamo e abbiamo i figli da crescere e dei sogni da accarezzare.
Vita Francesca Genna

mercoledì 10 dicembre 2014

IO non voglio modificare i social



NON E' GOOGLE CHE VIOLA LA PRIVACY.



Ho tentato sempre di scrivere. Volevo raccontare ai ragazzi avventure del genere di Salgari ed ho scritto la quinta nave.  Mi è stata rubata la bozza allora ho scritto la grande muraglia. Sempre un racconto a sfondo storico e leggendario che aveva la pretesa di avvicinare l'oriente con l'occidente. Rubata la bozza. Ho scritto il grigio la storia di un criceto in collaborazione con mia figlia. Rubato. Avevo già perso grazie all'anti .virus scaduto Calogero Mortini assicuratore e lettere a mio padre.  Sono stati rubati anche i dati personali di mio marito che si è ammalato, nome del medico, farmaci prescritti, esami, patologia in atto. Pc di casa mia fuori uso prima in condivisione con la formazione del mio posto di lavoro ora è con il disco C bloccato. Sono andata all'ufficio del personale. L'ho detto a Lelio Viverit e mi ha risposto:
"Si può riformattare."

 Ora questo individuo, insieme ad altri mi chiedono i danni per violazione della dignità. Bella parola. Se oggi io scrivo e sono uno scrittore con uno share che arriva a toccare 60 mila lettori al minuto non lo devo a queste persone ma a Zuckemberg e al motore di ricerca Google che ha permesso di farmi conoscere anche attraverso vari siti anche istituzionali usando soprannomi.  Davanti allo spergiuro e alla calunnia mi sono ritrovata nel confronto con gli altri. Una libertà che deve essere difesa. Io per queste persone non ho diritto di esserci . Con i social mi sono difesa e anche per mezzo di  uno psichiatra che ha smentito la loro tesi: depressione, delirio, eroticomania.   Io non ho turbe psiche né depressione.  Sono un leader.
Per questo a nome di chi ha pianto o piange perché la calunnia lo ha colto e maledetto, chiedo di annullare le disposizioni che vogliono prendere in merito alla libertà di comunicazione. Diritto universale dell'uomo. Non lasciamo che chi comanda ci derubi di tutto. Noi ci siamo e dobbiamo confrontarci. Siamo tanti e per questo forti.  


 Se sarà il caso vi chiedo di mettere in ogni profilo: Io non voglio staccarmi dal motore di ricerca. Sono felice di usare i social. 
Grazie
Vita Francesca Genna
Scrittore

domenica 7 dicembre 2014

La pace è silenzio poi nulla


La pace è  silenzio poi, nulla.
Il buio non spaventa
pone domande.

Il mondo visto dall'alto
ha occhi estranei.
I miei. 

Luce illumini il mio sguardo e lo apri .
Ora comprendo.
Tempo sei lento.

La vita è suono.
Corde intonate per  note
che giungono dalla terra.

Vivere due volte non ci fa sentire soli ma
 diversi da ieri.

Potrei morire oggi desiderando i tuoi baci

Potrei morire oggi
desiderando  i tuoi baci per l'eternità .

Le tue labbra  sulle mie
 l'infinito di noi.

Un sogno che si perde nello spazio 
nei destini che non si intrecciano più.

Devo dirti addio è morire un po'.
Credere che il mondo non finisca dopo te.

Il mio dramma segreto  da cui fuggo.



7 dicembre 2011 

Sono sopravvissuta

Sono sopravvissuta all’emozione di sentire la tua voce
ripetere più volte il mio nome.
Dolce inganno d’ amore infinito il tuo ultimo respiro.
Vita che si perde nella morte e poi risorge.
Vita Francesca Genna
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Le favole

Le favole sono le vite che infrangono le regole.
Le labbra che si incontrano in carezze che
 si vivono e non si replicano.
Gli addii che non ti lasciano in ricordi che
 non muoiono ma si confondono.

Vita Francesca Genna

La sapienza ha risvegliato la mia anima

La sapienza ha risvegliato
la mia anima falsamente sopita.
Ho aperto gli occhi all’esistere eppure, c’ero.

Non conosco il nome dell’angelo che mi ha condotto qui.
Mani amiche hanno accarezzato la mia vita.

Non un grazie, solo ciao.
Il mio nome nei suoi ricordi.
I suoi occhi nei miei.

Vita Francesca Genna

mercoledì 19 novembre 2014

Oltre il mare Saria

I  piedi mi portano al mare.
Mi fermo sul bagnasciuga e osservo l'aurora. L'aria fredda e pungente mi costringe a tenermi le braccia strette.
Il mare è rosa.  Il profumo dell'acqua è intenso. Mi avvicino ai pescatori per guardare il  pescato. Non so se essere felice. La felicità mi spaventa moltissimo. Preferisco essere serena e per esserlo devo sentirmi libera. Il mio sguardo è fisso verso l'orizzonte  e guarda oltre.  Sono di fronte al mare. Alla fine è sempre qui che giungo. Sia quando sono triste che quando sono felice.
Vado sul mio scoglio preferito perchè è lontano da occhi indiscreti. Mi spoglio e getto gli indumenti a terra.
Un tuffo e mi immergo nelle acque più profonde. Sono nuda  nell'infinito spazio. Come Nausica inizio a danzare nel fondale marino e con il pensiero canto un inno alla vita.
Pesci colorati si avvicinano a me e mi accompagnano in questa danza.
Non possono sentire il mio pensiero se no gusterebbero il mio soave canto.
I coralli mi fanno da sfondo e  le oloturie si allungano come per un saluto.
L'acqua dolcemente si sposta ad ogni mio movimento e fluttua sulla mia pelle. L'accarezza creando molteplici  mulinelli sul pelo dell'acqua.
Ritorno a galla e un raggio di sole mi bacia.
Rido alla vita e forse a Dio.
Lascio andare il corpo molle per un riposo. L'odore di salsedine investe i miei sensi.
 Pochi minuti per non farmi scoprire da occhi indiscreti e mi immergo di nuovo leggiadra e libera come  non mai.
Forse sarei dovuta nascere pesce oppure sirena penso.
Sorrido.
Avrei voluto incantare il mondo con il mio fascino e fare immergere con me a danzare nelle profondità marine solo uno. Ma chi? Gianni?  Non lo so neanche io. Sicuramente quell'uomo lo avrei fatto addentrare anche dentro l'abisso dei miei pensieri. Nella prondità del mio essere.
Pesci colorati e stelle marine sono i miei amici più cari. Fili di alghe mi avvolgono con dolcezza le gambe. Sembra che il mare voglia  vestirmi per questa danza.
Volteggio e mi sento leggerissima. Ogni tanto riemergo per ossigenarmi.
So che si è fatto tardi.
Torno sullo scoglio e velocemente mi rivesto. I miei indumenti sono ancora lì non li ha toccati nessuno.
Guardo le file di ombrelloni e i turisti  che popolano la spiaggia.
Anche io mi sento in vacanza. Mi incammino. I negozi sono già aperti.
Ho tanta fame. Mi  brontola lo stomaco. Un profumo di pollo allo spiedo mi fa sentire un languorino.
Sento battere la mia spalla destra. Che spavento!
Non me l'aspettavo !
- Amiga gombra! -
Rido e solo uno dei soliti vu cumprà. Mi mostra dei bracciali della fortuna.
Li odio. Non ho mai creduto a questa diceria. Diniego con la testa e accelero il passo.

EDOARDO BENNATO - IL GATTO E LA VOLPE


venerdì 14 novembre 2014

Italia terra del popolo sovrano

L'OPINIONE :

 Ho postato solo alcuni dei filmati relativi lo sciopero sociale di oggi. Quanto basta per comprendere dove verge l'opinione popolare e cosa chiede all'unanimità.
Vorrei ricordare cosa cita la nostra costituzione: L' Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e oggi il popolo, NOI !! abbiamo chiesto lavoro!!!
Il popolo è sovrano. Infatti, manifestando ha mostrato l'intenzione di prendere in mano la situazione ed ha fatto richieste precise. I nostri politici comandano perché gli italiani gli danno spazio e modo di procedere ma oggi, tutti hanno detto no alla riforma del lavoro e sì all'ottenimento dei diritti rubati. Eravamo tanti, frustrati e arrabbiati per la situazione che siamo costretti a vivere. Ogni categoria professionale  con gli studenti e gli extracomunitari si è fatta sentire ed ha urlato BASTA!!!
E' stata una rivoluzione pacifica che ci ha visto uniti nel proposito comune di fare valere i diritti che ci appartengono e non possono essere strappati.
Tutti insieme forti e decisi a resistere e a contrastare il governo perché il lavoro è la nostra fonte di vita e di ricchezza che ci da serenità e dignità. I posti di lavoro sono dati ai lavoratori e nessuno ne è proprietario. Le sedie sono a tempo indeterminato e poi si lasciano al prossimo. Nessuno vuole farsi mettere i piedi in testa e vuole abbassare la guardia. La gente ha perso ore lavorative per esserci . Pensiamoci. Ci pensino i nostri governanti che sicuri di togliere la democrazia pensano di fermarci.
Essi ottengono la rabbia di un popolo che se ne frega della Comunità Europea e ha fame di giustizia e di pace. Dopo oggi, i politici non possono non ascoltarci ed accontentarci perché andrebbero contro la costituzione con la conseguente perdita del diritto di decidere per tutti. Un popolo arrabbiato ed unito non si ferma con le randellate dei caschi blue e può non essere più gestibile quanto grida fame.
La storia insegna che la rivoluzione è stata sempre fatta per questo motivo. Tremino i potenti davanti alla moltitudine sovrana!  Lavorino invece per sanare le falle di questa arca che cola a picco. E' l'Italia tutta a chiederlo!!!
Vita Francesca Genna

Oh Susanna - Bobby Solo


giovedì 13 novembre 2014

Poesie d'amore


 
 

Poesie d'amore

di Vita Francesca Genna
 
 
 
 
Ti aspetterò all'alba

Ti aspetterò all'alba quando la città ancora dorme
e l'aria profuma di pane.
Aprirò la mia porta per lasciarmi sedurre un'ora soltanto.
Non potrai saziarti delle mie carni.
Gustale poco a poco
con dolce desiderio di avermi per sempre.

No, non credere che ad aspettarti starò una notte.
Ho da dormire il più dolce dei sogni.
Voglio desiderare il tuo viso
e le tue labbra rosse di passione.

Un guanto ti lascio pegno del mio amore
per quando te ne vai.
Ricorderai di notti infuocate
dove a bruciare erano i nostri sensi e le nostre anime.


Composta sabato 8 marzo 2014




Profumata perla

Odorano i fiori di delicati aromi fra cedri e piante di pesco.
Per pioggia e vento i petali nella terra si perdono.
Li raccolgo uno ad uno:
Come pensieri appassiscono tra le mie mani.
Voglio farne profumi.
Lasciare che l'acqua li corroda per liberarli dell'essenza.
Odore di anima dal colore di perla.
Voglio vestirmi del loro profumo.
Inebriarmi ubriaca di tanta saggezza.
Chiusa in me, come un infastidito verme
gioiello di tutti i tempi!
Solo allora mi butterei nel più profondo mare
dove l'occhio ladro non può incontrarmi.



Composta lunedì 10 marzo 2014







Incertezza

L'incertezza è conoscerti nel buio del vivere
in teatri di immagini infiniti.
Il tempo diventa lungo a volte
vicino a sguardi estranei che
vogliono scoprirsi.
Tiranni sono i tocchi della vita
quando l'incertezza lascia il posto a noi.
Beata gioventù sublime!
Fresche le gote che cantano
l'età che rallenta il divenire
nell'insicurezza di giorni senza fine.




Composta martedì 18 marzo 2014







Il mio amor

Sboccia il mio amore tra le colline in fiore.
Di gote rosse e sorrisi furbi e adornato
e non conosce il palpitar del core.

Corre felice e pavoneggia a me innanzi
senza capir che l'ammiro in ogni istante.

L'occhi son scuri e le ciglia imbellettate
dipingersi suole la bocca che schiude
come la più bella rosa.

Cosa farei per i suoi occhi e
per intrigar in lei l'amore che io sento.
Invece la lascio andare e sto seduto
in questo chiosco a vegliar il firmamento.




Composta venerdì 4 aprile 2014





Solitario tramonto

Solitario tramonto
raccogli in te la vita.
Di rosso la sera hai vestito
gonfiando il mio cuore di luce.
Non c'è buio in questo giorno.
La notte giace quando

si chiudono gli occhi pieni di pace.




Composta giovedì 17 aprile 2014



Non riesco a non pensarti

Monti e valli dove prima c'era il mare.
Quanti fiori dai petali gialli
sorridono al mio cuore bugiardo.
Ne raccolgo un paio.

Li stendo dentro un libro d'amor perenne.
Fogli compatti schiacciano e conservano la vita.
Fiori raccolgono parole che non odo ma conosco.
Comprimono gli steli non ancora avvizziti.

Amore, amato bene che di me t'innamorasti
non puoi sentire cosa per me vuol dire
accarezzare dolcemente
questo libro e non riuscire a non pensarti.


Composta giovedì 17 aprile 2014



Il mio amore la mia poesia

Se ti dicessi t'amo oggi, ti ingannerei!
Non cercare amor per te nei miei occhi.
Non bramano i tuoi baci le mie labbra.
Rifuggo dalle dolci promesse.

Io già amo un uomo lontano.
È fin lì che si posa il mio sguardo.
Palpita il mio cuore pensando al suo nome.

La sua anima e la mia si confondono...
il suo bacio è una delizia
le sue carezze la mia poesia.


Composta giovedì 17 aprile 2014




La mia vita

Cavalco la mia vita e la lascio correre per la prateria
È selvaggia come me.
Sprezzante, non teme le paure.

Conosce sentieri difficili, impervi, sterrati.
Paesaggi incantati, estesi.
Mi porta ovunque fino all'ultimo tratto.

Sarò sola laggiù dopo il bivio.
Proseguirò il tragitto con la lentezza del mio passo
e non potrò voltarmi
ma sentire il silenzio della valle.



Composta giovedì 17 aprile 2014





Solitudine

Solitudine è il mio cammino stasera
fin sotto al ponte
dove la pace regna:
Incontrastata.
Buia.
Senza te.


Composta giovedì 17 aprile 2014




Peccato

Accarezzo gli attimi quasi eterni

mentre una lei si aggrappa ai ricordi.
Gli lascio i resti di una vita dall'uscio chiuso.
Spoglie di ipocrisia.

L'ombra di lei fra noi è una minaccia che non temo

finchè i nostri cuori si avvolgono

nel piacere senza tempo e senza domani certo.

Finestre chiuse ci nascondono

ladri entrambi del piacere

Cos'è il peccato?

I tuoi occhi che mi bramano

baci e sussurri dolci.

La tua bocca che mi bacia.




No, peccato è lasciarti andare via

anche se dopo torni

per essere ancora mio.





Composta martedì 27 maggio 2014







Bacio

Lingue di fuoco sono alte

scoppietta la legna e scintille mi colgono

Un camino per scaldare le nostre anime.

I miei occhi rapiti mentre d'improvviso mi prendi la mano.

Non tremo ma fremo e ti bacio.


Composta martedì 27 maggio 2014




Colorami il cuore

Colorami il cuore perche domani potrei non esserci.

Mi aspetta il vento che passa e tutto porta.

Cercami in uno sguardo e nella pelle che giace calda.

Ti sono accanto a rubare ogni attimo.

Fra i tuoi sospiri danzo la vita

mentre ancheggio e tu potente mi prendi.




Composta martedì 27 maggio 2014

Il tuo pasto

Sono io il tuo pasto questa sera

la carne che assapori brucia di piacere.

Emoziona guardarti e un tuffo al petto mi prende

se rapisci la mia mano e sulle tue labbra la premi.

Sono dentro un rosso che assapori piano

Preludio di una notte insonne.

Attori di una lotta cuore a cuore

trionfo di orgasmi che si uniscono.
 
Tumide le labbra si leccano e lottano.

Non c'è pace nel tuo letto nè fame che si sazia.

Avidi Morsi e ritmi frenetici noi.

Mi avvolgi nel tuo corpo e tremi.

Dopo vieni.


Composta mercoledì 28 maggio 2014


Desiderio

Voglia di te mi assale pensandoti.

Fantastico nell'interminabile attesa.

Nuda, ti aspetto posandomi fra morbidi cuscini.

Lascio che la mia mano mi accarezzi aspettando.

Poi un giro di chiave mi sorprende.

Seni accesi , labbra gonfie, rosse, volto disfatto, finalmente noi.




Composta giovedì 29 maggio 2014







felicità sei un fiume in piena

un cuore di fanciulla

Falsa pace stanotte senza te

destino ci divide ma non il cuore.

Mi sfioro il viso pensando a notti di passioni.

Mio caro torna o non vivo per mal d'amore.


Paura mi prende per la mente.

In me conservo dolci momenti

sopportar non posso pensarti con lei.

Ruba i nosti attimi e si lamenta.

Dolci delizie ti attendono fra le mie mura.

Fra rigogliosi seni riposare puoi.

Non temo la donna tua

Mi spiace per il tradito tempo che via ci porta.

Rimembro nel frattempo la voce che

suadente e calda rapirmi sà la mente.


Vorrei urlare il mio affanno al cielo e

guardando oltre l'orizzonte

chiamarti e dirti resta qui.

Sei l'uomo che mi fa sentire gioia di vivere

e infelicità sgomenta per questo ingrato addio

ti prego non lasciarmi più amore mio!

Vana è l'attesa dei cuori che non si cercano.

Nessun palpitare si ode.

Fiaba triste che la luna nasconde all'imbrunire.

Deserta è la strada dei nostri incontri

Solo i paperi fanno l'amore questa notte.



30 maggio 2014






Pensandoti

Cuore solitario il mio senza te.
Come non pensare le tue calde mani
posate sul mio viso e
quel bacio appassionato
struggente poesia.
Versi di un attimo mozzafiato
che neanche il tempo può portare via




Nell'oscurità della notte

ad accendersi sono i nostri occhi.

Sguardi che si toccano e

si perdono in teneri sussurri e baci.

Amami sempre così.

Stella del mio cielo fammi brillare d'amore

nel dolce silenzio fai che a far rumore siano soloi palpiti del cuore.




Nell'oscurità della notte

si accendono i nostri occhi

Il silenzio ascolta i palpiti del cuore

mentre gli sguardi si toccano.



Sono andata via

Respiro lungo, sottile, silenzioso.
Foglia che si posa leggera sul suolo.
Brezza fresca, leggiadra .
Felpato passo che affonda nella sabbia
e si perde fra rivoli d'acqua.
Nessuna orma di me ne ombra nel tuo cuore.
Sono andata via senza far rumore.





Tumulto

Non baciarmi.

Mordimi dolcemente per assaporarmi.

Sono mare dalle onde tempestose.

Preludio di notti infuocate.

Baciami mentre l'acqua scivola tra i nostri corpi bagnati e

le tue mani accarezzano freneticamente il mio corpo.

Seni rigogliosi nascondono i tuoi palmi caldi

che non stringono ma avanzano dolcemente tra la seta.

Mani che scivolano e cingono la vita

mentre calde lingue penetrano nella bocca dell'altro

facendoci sentire il tumulto dei sensi.

7 agosto 2014
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Sicuramente evincere puoi donzella dolce e cupa

Sicuramente evincere puoi donzella dolce e cupa
che gli occhi tuoi  implorano letizia.
Leggiadra e dolce, piacer tu ricercando ottieni .
Seducente ed esuberante al domani anche guardi.

Odo per te profumo di gioventù.
Odore di pesca soda e vellutata.
in bianco latte di cuore acceso.

Il fuoco è il mio dolce inganno.
Perso nei meandri del piacere
ti strappo una promessa:

Amami anche domani e dopo il dì seguente 
perché voglio vivere di slanci alti e fuggenti.
Non voglio che altrui uomo osi vegliare il sonno che ti placa.
sorridi al nuovo e godi del presente.

Oh! quanto è bello amarti cara amata.
Desiderarti e mai saziarmi delle tue labbra.
Di carne piena son tornite
 rosse di passione e attrattive.

Con il tuo riso riesci a risvegliare il tempo
ormai sopito quando di gioventù anche io ero vestito.
Mancavi tu in quei giorni lieti.

Felicità come un raggio mi appari
sole acceso non conosce inganni
Sapienza ti porto in cambio di un tuo dono.

Sicuro ormai accarezzo i tuoi capelli ma timore mi assale
come tempesta emozionale.
Stringo la ciocca nera mentre una lacrima mi scende
Non è uomo che ti prende ma solo destino ingrato ci dividerebbe.

Vita Francesca Genna










martedì 11 novembre 2014

Natura, io





L'alitar del vento fra frasche e fronde sinuoso aleggia e mi par che esso nasconda un ombra d' anima dolcemente accarezzata.
Racchiuse ha le zampe e aspetta una madre .
Vellutato è il pelo e dolci i suoi occhi.
Il vento con destrezza di movenza lo adombra e lo protegge da curiosi .
Sicuramente è cervo mi dico allungando il collo poi desisto e il fruscio lento e rumoroso ascolto.......
E' il vento questa dolce brezza che mi scompiglia i lunghi capelli e li sventola come fossero bandiera.
Chiudo gli occhi per immaginarmi altrove dove ho udito questo suono.
Esso Mi ricorda il fragore dell'onde e l'animo mio in tumulto.
Sbattono i cavallucci sugli scogli mentre il fogliame continua il suo agitar .
Ovunque vado l'ascolto .
Mi sento in pace se apro gli occhi e a lungo osservo l'immobilità dell'acqua o la fissità dei monti.
E' solo il mio cuore che si muove. Null'altro.
E' pace allor e quiete d'animo.
Serenità ricevuta nello spirito che diventa vento di natura e non più soffre e si ferma come tutto il creato.
Che importa donde andiamo? Sempre in noi restiamo. Non possiamo allontanarci dal nostro io ma ascoltarlo raccontar di essere parte di questo cosmo piccolo mondo che racchiude l'emozione di essere vita.
E' questo che vedo, odo e sento! Io porto in seno l'agitar di fronde che a ritmo si flemmano o il fragor di frasche che turbinose muovono pensieri.
Sono il semplice alitar di un dolce venticello o il silenzio che incombe in un orizzonte muto e incantevole.
Anche su di me cade il giorno e volgo al tramonto senza che alcun scorga il mio conscio.
Chi sono mi vien da chiedermi al volgersi del tempo e non mi rispondo. Allargo le mie braccia e colpita dal vento nella mia immobilità sono anche io acqua, monte e alberi irraggiata dal sole.
Figlia di natura ascolto la mia pace.
Vita Francesca Genna


 

sabato 8 novembre 2014

La Vanità

Chissà se il vero problema dell'uomo non solo contemporaneo, è la sua vanità.
In nome di questo si diventa insensibili. Si commettono errori. Si uccide. Si accumulano ricchezze da non spartire con nessuno. Per Vanità si è falsi e apparenti. Si perde il senso della realtà e il lume della ragione. La vanità ha creato il pregiudizio, l'olocausto o semplicemente il dramma. Per lei si toglie agli altri e si precipita in un vortice senza fine. Secondo me, è una patologia più grave della pazzia. Dovrebbe essere curata ma non basterebbero gli psichiatri che ci sono in attività.
Tutti più o meno ne soffriamo.   Essa è come una nevrosi che alla fine non viene considerata patologica perché di rilevanza sociale. Sotto il range di sopportazione non è malattia ma input che sprona.
Chiunque messo in condizione di affermare la propria superiorità rispetto agli altri, per prima cosa spadroneggia per fare vedere che comanda e cerca di accumulare consensi e ricchezze per determinare e stabilizzare il proprio dominio.
Senza vanità non avremmo conosciuto figure come Napoleone o Hitler.
Non avremmo creato la schiavitù. Le streghe e il razzismo.
Non avremmo avuto Rockfeller né le piramidi d'Egitto.
La vanità influenza da sempre la  vita dell'uomo e quando supera i livelli di guardia lo fa suo schiavo.
Per questo ritengo e ribadisco che secondo il mio punto di vista è una patologia sociale che può se non contenuta portare alla disfatta o alla gloria. Chi è vanitoso è un po' ladro. Si fa bello davanti alla sua vittima e seducendolo, lo deruba.
Una bellissima persona che ha curato ed affinato la sua vanità è capace di portare via il cuore. Fare soffrire o condurre un altro individuo a commettere reati.
Fra le tante cose che siamo chiamati a conoscere in questa vita, ciò che dobbiamo temere più di tutto è noi stessi. Soprattutto, quando superiamo i parametri di vanità consentita perché esagerando con i nostri comportamenti negativi, siamo capaci di distruggere la nostra stessa esistenza. Oppure ci facciamo dei nemici che ci fanno subire il loro pregiudizio. Anche quando miniamo la sicurezza di un altro otteniamo lo stesso risultato. Il nostro destino, a questo punto, smette di appartenerci e siamo vittime di altri sentimenti che sono:  il pregiudizio, l'ipocrisia, l'egoismo e la prepotenza.
Ci mettiamo in condizione di essere giudicati dai più abbietti ed efferati che di noi fanno l'agnello sacrificale su cui scaricare le  frustrazioni di una vita.
Se avessi la possibilità e gli strumenti per contrastare la vanità,  creerei un ramo della psichiatria per la sua cura.

 Gli darei come simbolo un albero con tanti rami.  
Per ogni ramo indicherei gli effetti collaterali sulla vita dell'uomo. Il più grave di tutti a parer mio è la perdita del senno.
Non credo che esisterà mai un "mondo migliore" rispetto al "nostro" perché siamo troppo pieni di noi stessi,
orgogliosi di essere andati sulla Luna e dimentichi che raramente, siamo capaci di atti di solidarietà verso gli altri. Siamo convinti di aver creato il progresso, le fabbriche ed evitiamo di dire che tagliamo il polmone del mondo e sfruttiamo male le risorse minerarie e agricole.
Abbiamo un buco nell'ozono e nascondiamo i rifiuti nel mare o in falsi prati.
La vanità è il nostro male di vivere. E' il motivo dell'infelicità umana. Crea uno stuolo di depressi, tossicodipendenti, farabutti e imbroglioni e gente di "successo" o semplicemente appagata.
Il consumismo è uno degli effetti di questa patologia e, come l'effetto serra, lentamente ci distrugge.
           Vita Francesca Genna
 
da PensieriParole

lunedì 3 novembre 2014

Le barzellette - L'asino


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