domenica 2 agosto 2015

Tutta la vita

TUTTA LA VITA
 

Ripetete queste parole con il cuore. Vi renderete conto che essa è una bellissima poesia. Forse la più profonda mai scritta dalla gente. Vuol dire molte cose. Può essere il preludio e la promessa di un grande amore. Oppure, l'espressione di gioia per alcuni per avere trovato in un altro il loro oggetto di fortuna. Allora, in questo caso  è la più brutta maledizione. Infatti il detto dice: "Sopra una disgrazia ci mangiano almeno in dieci."
Tutta la vita non è una poesia che ho scritto io.
Se l'avessi concepita, avrei potuto aspirare al Nobel per la letteratura!
Invece, io sono un semplice operaio della parola. Uno dei tanti che come me amano questa arte.
A volte, la mia sensibilità mi porta a comporre con esse musica.
Versi che amo rileggere ad alta voce. In essi  vi posso ascoltare una dolce melodia e se chiudo gli occhi, vedo delle immagini che oserei chiamare fotografia immaginata.
No, non sono stata io a scrivere tutta la vita! Altri lo hanno fatto per me.
Altrimenti, a queste parole avrei dedicato una pagina centrale. Nelle pagine successive avrei raccontato di quanto sono stata felice di esserci e di amare.
Avrei scritto della gioia di essere madre. Di come ci si sente ad essere il centro del mondo per gli altri.
Della forza del donarsi per ricevere soddisfazione.
Ma avrei sbagliato! Per tutta la vita è meglio scriverla su un libro con tanti fogli bianchi. Nell'ultima pagina. Proprio alla fine,
senza punti di sospensione. Perché dopo tutta la vita non so cosa c'è.
Forse il nulla fino all'ultimo giorno prima del primo: "La Resurrezione."

 Si dice essere il primo giorno perché il tempo si ferma quando moriamo per un tempo infinito lungo secoli per poi  ripartire con tutte le anime, il primo giorno quello del risveglio.
Chissà, se fosse vero, avrei oggi la stessa età di alcuni grandi della letteratura italiana o delle scienze e se morissi in questo momento potrei interagire con loro. Mi sentirei fortunata e anche un po' emozionata.
Tutta la vita è diverso per ognuno di noi.
Cosa siamo e da dove siamo partiti a costruire queste parole. Quale peso gli possiamo dare?
Quale punteggiatura mettiamo in esse ogni giorno?
A volte è un'esclamazione perché ci imponiamo o abbiamo ottenuto delle soddisfazioni.

 Un punto di domanda se ci siamo persi. Tre puntini di sospensione li mettiamo tutti e spesso. Infatti, capita che le certezze cadano e ci rimangono le nostre aspirazioni. Esse sono tante e noi scegliamo la più bella. Infine, all'improvviso, ci tocca scrivere il punto. Da qui, o si riparte con una nuova vita o è basta per sempre. A questo punto esisti solo nel cuore di chi ti ama fino a quando anche lui smette di esserci.
http://www.italiaebook.it/home/7832-emozioni-in-versi.html

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