martedì 11 novembre 2014

Natura, io





L'alitar del vento fra frasche e fronde sinuoso aleggia e mi par che esso nasconda un ombra d' anima dolcemente accarezzata.
Racchiuse ha le zampe e aspetta una madre .
Vellutato è il pelo e dolci i suoi occhi.
Il vento con destrezza di movenza lo adombra e lo protegge da curiosi .
Sicuramente è cervo mi dico allungando il collo poi desisto e il fruscio lento e rumoroso ascolto.......
E' il vento questa dolce brezza che mi scompiglia i lunghi capelli e li sventola come fossero bandiera.
Chiudo gli occhi per immaginarmi altrove dove ho udito questo suono.
Esso Mi ricorda il fragore dell'onde e l'animo mio in tumulto.
Sbattono i cavallucci sugli scogli mentre il fogliame continua il suo agitar .
Ovunque vado l'ascolto .
Mi sento in pace se apro gli occhi e a lungo osservo l'immobilità dell'acqua o la fissità dei monti.
E' solo il mio cuore che si muove. Null'altro.
E' pace allor e quiete d'animo.
Serenità ricevuta nello spirito che diventa vento di natura e non più soffre e si ferma come tutto il creato.
Che importa donde andiamo? Sempre in noi restiamo. Non possiamo allontanarci dal nostro io ma ascoltarlo raccontar di essere parte di questo cosmo piccolo mondo che racchiude l'emozione di essere vita.
E' questo che vedo, odo e sento! Io porto in seno l'agitar di fronde che a ritmo si flemmano o il fragor di frasche che turbinose muovono pensieri.
Sono il semplice alitar di un dolce venticello o il silenzio che incombe in un orizzonte muto e incantevole.
Anche su di me cade il giorno e volgo al tramonto senza che alcun scorga il mio conscio.
Chi sono mi vien da chiedermi al volgersi del tempo e non mi rispondo. Allargo le mie braccia e colpita dal vento nella mia immobilità sono anche io acqua, monte e alberi irraggiata dal sole.
Figlia di natura ascolto la mia pace.
Vita Francesca Genna


 

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