venerdì 8 maggio 2015

Io e la droga

Il mio confronto con la droga è stato diretto. L'ho conosciuta bene alla fine degli anni 80. Mi sono spaventata e sono svenuta quando ho visto la prima crisi da astinenza. Non potevo credere che si può stare male fino al punto di desiderare la morte ed essere bloccati da più persone per questo. Il suo volto è cambiato nel tempo. Ho imparato a riconoscerlo negli sguardi furtivi e quasi ladri di chi "se la passa" e non si fa sgamare. Aveva il passo sempre più lento e il sonno sincronizzato con il movimento. Gli occhi di qualsiasi colore ed un foulard per coprire la calvizie .
Ho parlato a lei per confortarla. Non aveva più posti per bucarsi ma il buco che preoccupava di più era quello per orinare perché il sarcoma di Caposi le ha portato via ogni parte attorno che poteva ricordare una vagina. No, non piange la droga ma cerca di accoltellarti alle spalle se il metadone è contato e il naso non è più in grado di aspirare. Non è importante quanti anni ha ne il nome quando il fisico si trasforma e si rimane l'ombra di chi non ha vissuto e non può più farlo.
Ho guardato con innocenza la vita bruciata di altri e gli ho portato il pane e l'acqua.
Il giro quando finisce l'ho visto mentre altri lo iniziavano e per un viaggio sono spariti dalla mia vista. La droga non ha mai un nome. Ha sempre lo stesso volto e dei limoni da chiedere al bar oppure una moneta per raschiarsi le croste dalle gambe.Storie tutte uguali. Ragazze di ogni ceto mascherate con un vestito bello e una siringa sempre appresso.
Un sorriso basta per dirsi niente perché il niente diventano tutte le parole.
La droga è un lavoro. E' la morte annunciata che nessuno racconta. E' l'incubo degli altri. La speranza di una mansione superiore per me.  Aspetto qualcuno che mi telefoni dalla dirigenza perché sono la vincitrice n. 45 e ho un posto in direzione generale che mi attende. Intanto, attraverso il lungo corridoio e un eroe che studia i casi dannati non da Dio, mi guarda con amore e mi sussurra in silenzio vivi.
Francesca Genna 

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