venerdì 8 maggio 2015

Piano per la stabilità economica prima parte

8 maggio 2015 alle ore 23.52

 

     Governare un paese non è mai stato semplice e diventa impossibile farlo se si pensa che l'importante è fare quadrare il bilancio  creando tagli e tasse. Essere governo vuol dire avere in mano la situazione geo--politico-culturale  del paese e conoscerne ogni suo aspetto nella forza e nelle sue debolezze. Questa sera ci provo io. Voi dite la vostra . Intanto guardiamo innanzitutto la penisola. Si trova come posizione geografica al centro del mondo. Tutti in essa  ci vedono uno stivale . Io, un corridoio di uomini che vanno su e giù  in quella che è sempre stata l'autostrada verso molti stati vicini.  Strategicamente siamo  al centro dei traffici verso il Medio oriente, i paesi dell'Est  e gli  stati europei  più a nord. E'  inutile che li elenco. La nostra forza è proprio questa e lo è sempre stata. Se sviluppiamo il nostro potenziale  possiamo essere primi in ogni campo. Protagonisti assoluti all'interno di ogni mercato internazionale. Gli  aragonesi e prima ancora i romani lo avevano capito per questo è nato il sacro romano impero.  Noi abbiamo bisogno di unirci agli altri per essere la forza che dovremmo essere e riconquistare il benessere che abbiamo conosciuto dopo la guerra. L'Italia è  una terra giovane in fase di assestamento e  sicuramente nei prossimi anni assisteremo a delle modifiche importanti del territorio . L'errore che abbiamo fatto nel tempo è stato quello di utilizzare le risorse senza preoccuparci di ripristinarle salvaguardando il paese. I nostri figli per questo motivo pagheranno un caro prezzo per esistere. Io personalmente darei l'ergastolo alle persone che in estate appiccano il fuoco  per disboscare.  Ora analizziamo i punti.
    1)Questa è una terra che è nata prevalentemente boschiva. Molte foreste sono state distrutte per dare più spazi abitabili e le costruzioni ci hanno permesso di vivere comodamente ma hanno causato una variazione climatica che ha influenzato non solo la nostra penisola ma anche l'Africa contribuendo al processo di desertificazione che non si è arrestata e all'aumento dei sismi visibili per l'uomo a causa di un surriscaldamento terrestre conseguente con progressiva diminuzione delle fotosintesi clorofilliane che ossigenavano meglio il territorio rendendolo un polmone del bacino mediterraneo ed Europeo.
    Si prevede che se non corriamo ai ripari, la Sicilia e  un pezzo di Calabria seguiranno il destino del deserto.  Per ovviare a questo e diminuire le eruzioni vulcaniche singolari, dobbiamo restituire molti alberi al territorio. La penisola è attraversata da molti vulcani ma la fascia più accesa a mio avviso è quella che parte dalla Liguria e attraversa come una cintura la terra italica arrivando all'altro versante marino.  Le continue eruzioni superiori a 4 gradi della scala R. potrebbe con il tempo alzare le acque liguri e creare una frattura regolare del territorio con altre conseguenze a rimpallo. Ci sono luoghi montani che sono a rischio geologico per smottamenti del terreno. Ora che abbiamo capito questo senza stare a parlare di altre città come Venezia arrivo al dunque. Siamo un paese che vanta un clima mite, ha molte risorse ma è piccolo. Il terreno veramente sfruttabile a livello agricolo se si pensa di ripristinare alberando diminuisce.  Abbiamo un problema che diventa urgente. Bonificare territori come la terra dei fuochi e tutti i luoghi inquinati per non compromettere la geografia soprattutto del Nord.
    Un'idea per il rimboscamento potrebbe essere quella di piantare alberi dalla crescita veloce che   possono essere utilizzati per vari usi. Oppure in molte montagne piantare gli stessi alberi che sono stati bruciati. Il bosco è una grande risorsa di vita Non solo per il nostro stato.
    2) L'economia  nazionale è condizionata dagli apparati statali e parastatali. L'inflazione e il debito pubblico subiscono una enorme influenza da questi organi. Vediamo perché: I dirigenti si sono aumentati lo stipendio notevolmente, togliendo il potere d'acquisto della moneta che ha perso peso.
    I dirigenti insieme alla classe politica sono gli unici che hanno un capitale che non riescono a fare girare per intero creando un blocco della compra vendita e dei mercati interni. Essi sono i nuovi capitalisti e di contro è morto il ceto medio costretto ad abbassare la saracinesca e a dichiarare il fallimento. Lo stato ha fatto stampare moneta senza fondi in oro a copertura creando per tutti un debito di grosse proporzioni. Come dobbiamo fare per raggiungere finalmente la stabilità?
    Secondo me dobbiamo restituire il giusto peso alla moneta riconoscendo che i dirigenti statali e parastatali danno un servizio ai cittadini amministrando la Res pubblica e pertanto non possono prendere  come compenso  più del doppio dell'amministrativo a loro sottoposto di grado superiore. Quindi dai 40 ai 50 mila euro annui fino a sessanta in casi eccezionali. Ed è un bel prendere! se si pensa che queste persone godono di molti diritti.  I medici per esempio hanno lo studio privato e grazie al lavoro in un ente pubblico, si pubblicizzano aumentando la clientela personale oltre la notorietà. Inoltre alcuni hanno una  cattedra e /o interessi con le case farmaceutiche. In più prendono il bonus di 30 mila euro e i soldi della libera professione all'interno dell'ente e la formazione comprendente anche i congressi. Per finire, i soldi per la video sorveglianza, la produttività e forse altro per la ricerca clinica.
    Questo non è accettabile e ci penalizza tutti. Il medico dovrebbe prendere il minimo dallo stato perché privatamente guadagna tanto e tutto ciò che è dato in più è rubato ai cittadini.  Ho fatto due conti ed ho calcolato che abbiamo perso tutti 200 euro se siamo impiegati che prendono fino a 1200 euro. Fino a 500 euro di potere d'acquisto chi guadagna 900 euro.  Io proporrei di creare un fondo di distribuzione della reale risorsa  per un  tempo determinato, complessivamente costituito dagli 80 dati Da  Matteo Renzi,  Presidente del Consiglio,  maggiorati di 120 euro per una sorta di piano di stabilità per promuovere il mercato interno e la compravendita italiana e non made in Cina.
    Il rafforzamento dell'economia interna ci permetterà di pensare anche a delle politiche di ripristino del territorio e dei nostri mari .
    Da sempre l'Italia per stimolare lo sviluppo produttivo essendo un territorio non grandissimo, ha puntato tutto sulla qualità delle merci e dei servizi. E' l'unica strada che abbiamo per essere concorrenziali e pensare di affacciarci in modo più  positivo verso i mercati esteri. Essere grandi come ho scritto prima, vuol dire non riuscire a soddisfare tutte le domande e quindi ci serve qualcuno che sia nostro alleato.
    Il duce si era accorto di questo problema ed erroneamente ha pensato che l'Italia che vince ha bisogno di colonie . No, ha bisogno di alleanze con un altro stato che segue le sue stesse politiche e la sua stessa voglia di esserci da protagonista nei mercati esteri. Ecco perché è giusto avere un mercato internazionale che viene incontro a questa necessità. Probabilmente con questo spirito è nato il Mercato Unico Europeo.  Anticamente la Sicilia perché era chiamata Magna Grecia o granaio d'Europa? Perché gli Aragonesi che erano anche reali di Spagna e avevano annessioni di altri stati hanno voluto come dimora  Marsala, il salotto degli antichi patrizi romani? Perché Palermo ha risentito dell'Influenza araba e oggi vanta una popolazione mista arabo- romana  e splendidi monumenti? Che cosa ha rappresentato il porto di Trapani, la città a forma di falce per l'Iraq, L'Iran,
    la Tunisia, la Turchia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia, gli Emirati Arabi , i Fenici e per la stessa America? Noi abbiamo una porta che si affaccia al mondo e il mondo si trova sempre nello stesso luogo. 
    3) Le pensioni sono una nostra croce. Non ci sono per tutti. Mancano i contributi come fare?
    Ho pensato di proporvi una pensione mista. Costituita da una parte versata all'INPS cumulabile con un'altra parte versata ad una compagnia assicuratrice, nel tempo volontariamente anche in sostituzione del risparmio e non necessariamente  versabile ogni mese ma quando si può durante la vita. Dopo un tempo concordato,  si può chiedere la pensione minima anche se mancano due anni di contributi versati all'ente di previdenza perché i soldi versati privatamente vengono accorpati agli anni maturati permettendo al dipendente un riscatto delle dimissioni volontarie. Questa la prima opportunità. La seconda giunti all'età pensionistica regolare con contributi versati con il lavoro, per motivi personali si possono richiedere le dimissioni  dal lavoro a riscatto contributivo, avendo maturato 15 anni di contribuzione con una compagnia assicuratrice  privata volontariamente. la quale si impegna a corrispondere il dovuto per la sua parte versandoli all'INPS. Questo porterebbe ad avere molte persone che lasciano il posto spontaneamente alle nuove generazioni e ad avere la pensione di 40 anni di servizio con garanzia di vivere serenamente la propria economia.

    4) La prima forma di regime o di perdita della democrazia è data dall'impossibilità delle masse di liberare il loro potenziale avendo gli strumenti per farlo. Nessuno nasce imparato ma predisposto ad  apprendere. La conoscenza che si acquisisce ci da modo di affrontare i mille ostacoli della vita e di crearci un'occupazione. L'istruzione quindi, è intesa come necessità per tutto il popolo e deve essere per quanto riguarda la conoscenza di base, uguale per tutti e obbligatoria.
    Un popolo che vuole essere al centro della scena nei mercati generali internazionali non può essere ignorante ed è grave se il ministro che esercita il ruolo di rappresentanza del partito di maggioranza non conosce la storia, il diritto e la geografia di tutti i luoghi e soprattutto del suo paese. E' importante sapere perché l'uomo di stato  x  si porge davanti ad un capo di stato con  grande rispetto oppure non desidera vedere un altro capo  stato.  I motivi che hanno determinato i conflitti e le incomprensioni o perché di certe alleanze. La cultura ci insegna anche a tollerare le diversità culturali e a capirle.
    La scuola è anche comunicazione e proiezione verso molte branche che attraversano la nostra era.
    Oggi abbiamo molti settori su cui spaziare ed inventare altra tecnologia e altra ricerca ma, dobbiamo capire che la ricerca dei principi fondamentali del cosmo e della vita si trovano attorno a noi e sono semplici. Essi non hanno bisogno di libri ma di osservazione attenta e precisa. I libri sono dei compagni che ci guidano in un mondo già esplorato da altri che non può non sorprenderci e riempirci di meraviglia.

    Vita Francesca Genna

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