sabato 16 maggio 2015

Piano di sviluppo per l'economia guardando gli altri stati .

L'Italia antica si è sostenuta ed ha conosciuto il massimo splendore e il benessere grazie ad una porta che affaccia nel mediterraneo e la collega con gli altri paesi che sono gli emirati arabi,  il Libano, l'Iraq, L' Iran, tutti i territori dell'Anatolia, L'Egitto e La Grecia. la Turchia.
Trapani, antica Drepanum è la porta d'oro.
E' una città a forma di falce e insieme a Palermo e MarsAllà oggi Marsala sono state protagoniste della politica commerciale di tutto il territorio italiano che su questo scambio di beni poggiava buona parte dell'economia.
La Sicilia non è sempre stata colonia romana ma lo è diventata. E' stata ceduta dal re Ben Ali' forse sbaglio il nome, in cambio di tre donne romane. Un accordo che ha permesso a Roma di avere anche lei uno spazio in questa coalizione.
Roma ad un certo punto non era solo la città che conosciamo, ma veniva considerata esserlo tutta la penisola e i romani si spostavano in lungo e in largo per lo scambio del bestiame, per le aste e per le merci che acquisivano e venivano lavorate.
E' importante capire questa cosa per comprendere come stabilire una strategia politica di successo e di garanzia che renda nuovamente l'Italia protagonista indiscussa dello scenario politico economico internazionale. Soprattutto oggi che stiamo attraversando un periodo difficile a livello mondiale.
La stessa America ha conosciuto la sua crisi economica malgrado abbia un ponte d'affari qual è la Svizzera sede di molte multinazionali farmaceutiche e tecnologiche e altri interessi regolati dalle S.E.T.T.E.S.O.R.E.L.L.E. che sfruttano le risorse del vecchio continente L'Africa.
Oggi che la Sicilia non è più la Magna Grecia e che non sappiamo nulla degli antichi rapporti con questi popoli da sempre nostri alleati. Ci troviamo a guardare agli interessi che si trovano in territori a nord stipulando un accordo con quegli stati che in passato hanno attinto dalla qualità del nostro splendore, che la monarchia degli aragonesi ha mantenuto continuando i vecchi accordi anche tramite matrimoni di convenienza.
L'errore dei Valois, di Ferdinando D'aragona e Isabella Di Castiglia è stato quello di destinare il risultato dei traffici internazionali dell'alleanza mediterranea verso sì la Sicilia ma principalmente in favore della Spagna.
Rendendo questo stato al massimo del suo splendore.
Mi chiedo se dopo il secondo conflitto mondiale se l'America avesse deciso di rendere la Sicilia il cinquantatreesimo stato degli stati uniti d'America come sarebbe stata la politica estera americana oggi. Ci sarebbero state le guerre in Iraq? Bin Laden sarebbe stato un nemico americano o si sarebbe mantenuto il controllo del mediterraneo tenendo coesa la coalizione antica spostando la ricchezza verso il nuovo mondo?  La Sicilia avrebbe beneficiato da questi interessi ed avrebbe preso il posto della svizzera, quindi centro di banche, di tecnologia e di sviluppo delle varie scienze?
Oggi in Sicilia di grande ha solo la banca del sangue , il centro astronomico,  la sua storia e la sua posizione sempre strategica ma non può godere dei vecchi rapporti per colpa dei conflitti e delle destabilizzazioni di molti territori della vecchia coalizione che spesso a mio avviso si sono sentiti traditi dal nuovo stato Italia che non li ha riconosciuti e per ignoranza non ha voluto mantenere i vecchi affari penalizzando l'economia e creando al suo interno situazioni che ai primi del novecento con l'apertura delle fabbriche e la ricerca di un America da scoprire ha causato situazioni di miseria e di sfruttamento della popolazione meridionale e delle campagne oltre che dei bambini vittime di povertà, malattie, malnutrizione con orari di lavoro insostenibili. La Repubblica quindi dall'inizio non è stata capace in politica estera e ha governato male lo Stato.
Non so perché l'America non ha pensato all'isola come alternativa ai conflitti e non ha voluto sedersi in un tavolo di pace per curare i suoi interessi . Forse perché si pensa sempre che la conquista e la forza sono date dalle armi e non dalle strategie commerciali e politiche.
Se prendessi io in mano la situazione e avessi pieni poteri di direzione mi alleerei proprio con l'America per creare una situazione di ferma dei conflitti in quegli stati e ridefinire i vecchi patti.
Perché? Per affacciarmi  ai nuovi mercati europei con i soldi in tasca e senza debito pubblico.
Anche la più piccola delle aziende quando entra in un mercato ha una sua ragione sociale che gli da sicurezza e gli permette di fare degli investimenti. La ragione sociale per l'Italia è la porta d'oro nel segno della falce e il patto antico con i paesi che si affacciano al mediterraneo fino ad arrivare al mare egeo riprendendo i vecchi mercati. il grano, gli alberi di cedro, il vetro, la sabbia, il sale, la carne, gli ortaggi, i crostacei, la porpora, il pesce azzurro, il petrolio, le spezie, e molto altro ancora anche di tipo di tessuti. Un'economia di qualità  che immesso nell'altro mercato darebbe la possibilità all'Italia di distinguersi nei mercati non solo comunitari ma anche americani per i prodotti semi-lavorati completati all'interno dello stato. Ci sarebbe una spinta diversa anche nel campo dell'arte e della moda dando l'avvio ad un nuovo illuminismo ed a un periodo di pace.
L'Italia a questo punto diventerebbe centro commerciale internazionale e di tramite per prodotti qualitativamente alti e centro di aggregazione fra gli stati membri. Un polo economico al centro dell'Europa teatro di scambi commerciali e di aste internazionali.
Per suggellare il nuovo assetto economico e riprendere i patti con i paesi che affacciano al mar Mediterraneo farei costruire un vascello con i legni e il vetro del Libano e ogni cosa all'interno come i prodotti alimentari del ristorante a bordo dovrebbe essere dato dalla coalizione.
Questo vascello lo farei navigare per tutto il Mediterraneo per le crociere e i soldi ottenuti li utilizzerei per le manifestazioni e gli incontri di rappresentanza. Questo darebbe lavoro alle persone e definirebbe un nuovo patto di ferro.
Non so l'Italia quali strategie vuole prendere per il futuro. Non ha mai considerato veramente la regione Sicilia come dovrebbe. Essa è una grande risorsa economica che ha mandato molti capitali di denaro e di uomini in Lombardia senza avere delle garanzie concrete. Anzi Milano e Torino si sono rivelate vergogne per motivi di razzismo verso i meridionali. I terroni che in verità sono gli originali abitanti dello stato ed hanno dato accoglienza a popoli barbari non certo venuti in pace ma con prepotenza. Ancora oggi questi gruppi misti si definiscono stato a se non riconoscendo a torto l'unità nazionale. Questo comportamento a mio avviso,  è all'origine del nostro mal governo interno e dei furti economici che subiamo dai dirigenti statali.
Per essere grandi ed una forza dobbiamo essere uniti e solidali. Il razzismo nuoce a tutti.
A chi mi dice che è proprietario di Roma fuori le mura che chiama Padania, io rispondo: I tuoi padri quando sono arrivati hanno trovato le catacombe? Allora tutta l'Italia è Roma e tu sei stato accolto. Sicuramento sei oriundo.  Per essere primi allora bisogna essere uniti e concentrati verso un unico obbiettivo: Vincere per esserci. Una sfida grande. Di popolo.


 

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